A CHI TI RIVOLGI? “TUTTI” E’ LA RISPOSTA SBAGLIATA. IL TARGET.

La difficoltà più grande con cui ci scontriamo in START (il percorso di avvio o valorizzazione della propria professione – dedicato agli operatori olistici, del benessere e dell’aiuto) è, dopo la definizione del prezzo e della mission, la definizione del target.

Ma cosa significa definire il target? Facendola semplice e senza volerci addentrare nelle definizioni tecniche di marketing, definire il target significa AVERE CHIARO A CHI TI RIVOLGI ovvero quali sono i riceventi che possono maggiormente beneficiare del tuo operato e della tua professionalità.

Definire il target, a cosa serve

Definire il proprio target o più target (ognuno per un proprio servizio) è la base di una comunicazione autentica: rende i riceventi più consapevoli di ciò che possiamo fare per loro, gli permette di capire se siamo il professionista giusto a cui rivolgersi e quindi li predispone a provare i nostri trattamenti o le nostre consulenze, rende il risultato del lavoro fatto assieme più soddisfacente per noi e per loro.

In pratica ci permette di raggiungere non solo più riceventi ma soprattutto quelli che potranno beneficiare al massimo del nostro operato.

Si ridurrà il numero delle persone che prova e non torna, delle persone che disdicono appuntamenti, delle persone che arrivano senza ben sapere se quello che facciamo è adatto al caso loro, delle persone che pensano che noi si abbia la bacchetta magica del benessere che, senza sforzo, mette a posto le cose in una volta sola e per sempre.

Il target spiegato con le poltrone per anziani

Per fare un esempio banale ma spero chiaro, consideriamo la poltrona relax reclinabile elettrica, spesso pubblicizzata nelle televendite in tv, tipo questa (il video non è granché come qualità ma accontentiamoci):


Tutti hanno un salotto in cui può essere messa una poltrona così comoda ma l’azienda ha impostato la sua comunicazione ad un gruppo preciso di potenziali clienti: le persone anziane che hanno difficoltà a fare alcuni movimenti che vogliono ritrovare comodità e autonomia almeno in casa propria. Lo dice già il titolo “Solo Poltrone per Anziani”. Se quindi sto cercando una poltrona per mio nonno, già capisco che ha senso vedere il video e magari contattarli perché è esattamente ciò che sto cercando.

Inoltre l’azienda ha considerato che molti anziani sono persone con entrate o pensioni non necessariamente alte ma costanti e quindi permette di acquistare la poltrona anche a rate. Le posizioni che la poltrona assume nel video sono proprio quelle che servono per facilitare alcuni movimenti preclusi o difficili per gli anziani. L’azienda ha deciso di mostrare quelle posizioni e non altre perché conosce il suo target.

Aver scelto il target ha permesso, quindi, all’azienda di fare una comunicazione che è molto interessante per quello specifico gruppo di persone, che saranno più interessate a ricevere maggiori informazioni/acquistare. Se l’azienda si fosse rivolta in modo generico a tutti: dai giovani, agli anziani, alle donne in gravidanza, ai diversamente abili, ecc, la comunicazione non sarebbe risultata interessante per nessuno.

Il target spiegato con i fiori di Bach

Se l’esempio della poltrona non ti piace ma conosci i fiori di Bach pensa ad uno di essi, ad esempio Mimulus: il target di mimulus sono  le persone con paure concrete. Attenzione: non sono tutte le persone con paure ma le persone con paure concrete. Se una persona ha una paura non concreta, indefinita non è il target di Mimulus ma il target di Aspen. Anche questo paragone insegna che la specificità funziona. (A tutti gli esperti di Fiori di Bach: abbiate pietà: ho dovuto condensare in due righe due fiori che hanno un significato più complesso e profondo, non voglio togliere valore ai Fiori che anche io utilizzo ma mi serviva come esempio)

Il target per i professionisti autentici

Quello che succede con i professionisti olistici, del benessere, dell’aiuto è sentirsi dire: “Il mio target sono tutti. Chiunque sia in difficoltà, abbia un “problema legato al benessere”  è nel mio target”.

A questo di solito si aggiunte: “se definisco un target escludo altre persone, avrò meno clienti”.

La verità, invece è che se scelgo tutti è come se non scegliessi a nessuno.

E’ come utilizzare il fiore di Bach sbagliato o vendere una poltrona reclinabile elettrica che aiuta nei movimenti un ragazzo giovane di 20 anni che sta arredando la sua prima casa (e probabilmente preferirà spendere gli stessi soldi per una TV o stereo più grande o per dei mobili dal design moderno).

Solo sapendo a chi posso e voglio essere maggiormente utile con i miei servizi posso scrivere un volantino, un sito o fare una presentazione che davvero venga capita dalle persone che maggiormente possono beneficiare della mia attività. In questo modo è più facile avere nuovi riceventi, che ritornano se necessario, che mi aiutano a fare passaparola.

Inoltre in questo modo avrò riceventi che, anche solo leggendo il mio volantino o sito, sapranno se faccio davvero al caso loro. Questo significa che, in caso positivo loro beneficeranno del mio operato e io avrò la serenità di essere davvero in grado di aiutarli al meglio.

Target: alcune domande per identificarlo

Ecco alcune delle domande da farsi per identificare il proprio target. Ti consiglio di prendere carta e penna e rispondere per iscritto (Attenzione: non tutte saranno rilevanti ma molte si – cercate di essere precisi nel rispondere):

  • Uomo o donna?
  • Fascia di età:
  • Che problemi ha che vorrebbe risolvere a livello di benessere fisico, mentale, emozionale?
  • Cosa desidera maggiormente?
  • Di cosa si lamenta?
  • Cosa vorrebbe cambiare?
  • Cosa rimpiange?
  • Come trascorre il tempo libero?
  • Che tipo di lavoro svolge?
  • Che reddito medio percepisce?
  • Per cosa risparmia?
  • Che hobby o che sport pratica?

Ora che hai risposto a queste domande puoi provare a verificare se i volantini/le brochure che hai fatto “parlano” davvero a questo target o sono un insieme generico di  informazioni che dovrebbero essere valide per tutti. Lo stesso vale per una pagina del sito: controlla bene che si capisca a chi ti rivolgi.

Se ti sembra che avere un target non funzioni, mi permetto di linkare il bellissimo e chiarissimo sito di Emma, riflessologa di Torino, che ha seguito il corso START.

Se hai difficoltà a definire il tuo target o hai dubbi su come farti conoscere e  comunicare meglio per lavorare di più, puoi iscriverti al nostro gruppo FB per avere un parere o un consiglio.

 

 

Lascia un commento